La pantera è un animale molto temuto, misterioso ed affascinante; in realtà il nome "pantera" non è altro che un sinonimo di "leopardo", molti sono invece convinti che si tratti di due specie differenti. Il colore del manto della pantera nera è dovuto ad un eccesso di melanina, detto melanismo, che lo rende così scuro. Il suo nome scientifico è Panthera Pardus, la sua classificazione risale al 1758; è una specie carnivora appartenente alla famiglia dei Felidi. Il suo habitat comprende l'intero territorio africano, l'Asia meridionale ed orientale, con maggiore concentrazione nelle isole Isole della Sonda. Ma andiamo subito a scoprire tutto sulla pantera.
Fa parte dei felini del genere Panthera insieme al leone, al giaguaro e alla tigre; fra questi è la più leggera e la più agile, tanto da essere in grado di arrampicarsi sugli alberi, non è raro vederle riposare ciondolando da qualche ramo e riescono addirittura a trascinare fin lassù prede di peso pari o superiore ad esse. Questo comportamento è stato sviluppato per proteggere il proprio cibo da altri predatori più grossi o da branchi di iene in cerca di carcasse, infatti in zone in cui è il maggiore predatore, come nella foresta pluviale africana, questo comportamento non è stato osservato. Abile in acqua, non si può dire altrettanto nella corsa in quanto le sue zampe sono più corte e robuste; per questa ragione la sua tecnica di caccia si fonda soprattutto sull'agguato.
Nel continente africano, la sua dieta comprende gnu, antilopi, zebre, talvolta anche gorilla e scimpanzé; in quello asiatico invece va a caccia di maiali selvatici, scimmie e cervi; completano il tutto scoiattoli, uccelli, rane, pesci e addirittura insetti. La pantera è un animale abbastanza solitario, ma durante il periodo degli amori si susseguono scontri sanguinosi per contendersi le femmine; dopo l'accoppiamento il periodo della gestazione si prolunga per circa novanta o cento giorni e termina con la nascita di due piccoli in genere, a volte soltanto uno.
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